Teodorico Pedrini C.M.
Fermo 30.6.1671
Beijing 10.12.1746

 

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Quarta di copertina

 

 

 

Teodorico Pedrini

SON MANDATO À CINA, À CINA VADO

Lettere dalla Missione 1702-1744

a cura di
Fabio G. Galeffi e Gabriele Tarsetti
Prefazione di Francesco D’Arelli

Ediz. QUODLIBET 

 

 

 

L’epistolario del Fondo Hankow

 

Le lettere pubblicate in questa sezione sono attualmente conservate presso l’Archivio Storico della Casa Generalizia dell’Ordine dei Frati Minori a Roma, all’interno di un Fondo di ventiquattro cartelle, denominato Fondo della Missione di Hankow (in breve ACGOFM, MH, o solo MH; il pīnyīn è Hànkŏu, ma si conserva questa grafia in quanto più conosciuta e utilizzata nella letteratura).

I destinatari delle lettere di Teodorico Pedrini sono principalmente due. Il primo è il suo grande amico Matteo Ripa, prete secolare originario di Eboli, che era arrivato nelle Filippine con altri quattro missionari di Propaganda Fide per andare poi a Macao con l’obiettivo di consegnare la berretta cardinalizia al legato Carlo Tommaso Maillard de Tournon. Ripa e Pedrini si incontrarono nel giugno 1709 a Manila, ed insieme entrarono in Cina nel gennaio 1710. Dopo essere stato al suo fianco nelle numerose controversie della Missione di Cina, Matteo Ripa riparti da Pechino alla fine del 1723 per ritornare, con cinque giovani cinesi convertiti, in Italia nel 1724, ove fondò a Napoli il Collegio dei Cinesi, che successivamente diede origine all’Istituto Orientale. Il secondo è un altro suo amico, il padre Giuseppe Cerù dei Chierici Regolari Minori, che entrò in Cina anche lui nel 1710, ma rimase a Canton come procuratore di Propaganda Fide dal 1713 al 1721, dopo di che tornò in Italia per diventare procuratore generale per le Missioni Orientali di Propaganda.

Oltre alle lettere a Ripa e Ceru sono state inserite anche due lettere di Bernardino Della Chiesa a Pedrini in quanto strettamente connesse con le due a lui indirizzate negli stessi giorni da Pedrini e rilevanti per la completa interpretazione; e due bozze di fedi giurate di Matteo Ripa in considerazione della loro notevole rilevanza nelle vicende vissute da Pedrini e descritte in questo epistolario. Viene inserita anche la trascrizione del Ruolo dei missionari, redatto nel 1727, per l’alto valore documentale sullo stato della missione di Cina all’epoca.

Il Fondo Hankow, almeno nella sua componente conservata a Roma, è formato in gran parte dall’archivio personale di Matteo Ripa che, dopo essere stato portato in Italia da lui stesso nel 1724, venne incluso in quello del Collegio dei Cinesi da lui fondato. Il Fondo venne riportato in Cina nel 1891 dal missionario cinese Giuseppe Maria Guo, sia con lo scopo di tutelarlo dalle pretese dello Stato italiano che nel 1888 aveva trasformato il Real Collegio Asiatico in Istituto Orientale di natura pubblica, sia per agevolare il processo di canonizzazione di Matteo Ripa, che si trovava in quel momento arenato sopra una secca (cfr. M. Fatica, Introduzione cit., vol. I, pp. CXIX-CXX) togliendo dalla circolazione documenti che palesavano le posizioni intransigenti di Ripa sulla questione dei riti cinesi e potevano quindi nuocere alla causa. Questo patrimonio venne affidato alla diocesi di Hànkŏu, già a quel tempo amministrata dall’ordine dei Frati Minori della Provincia Veneta, un centro facente oggi parte della città metropolitana di Wuhan a circa mille chilometri a nord di Canton. Dopodichè, nel 1949 per difendere quel patrimonio dai fermenti politici della Cina di quel periodo, l’arcivescovo Maurizio Rosa affidò l’archivio a padre Fortunato Margiotti, per riportarlo in Italia e catalogarlo (cfr. A. Camps, P. McCloskey, The Friars Minor in China 1294-1955. Especially the Years 1925-55, Franciscan Institute St. Bonaventure University-Segretariato Generale per l’Evangelizzazione Missionaria Curia Generalizia, New York-Roma 1995): la parte più antica (Sectio A, fino al 1840) venne portata a Roma, alla Casa Generalizia dove è oggi conservata, e la parte più recente (Sectio B, dalla meta dell’Ottocento al 1946, anno dell’istituzione dell’arcidiocesi di Hànkŏu) venne portata a Venezia, dapprima presso l’Archivio Francescano di San Michele in Isola, e pochi anni fa è stata trasferita nell’Archivio della Curia Provinciale O.F.M. di Marghera.

L’insieme dei documenti del Fondo Hankow, tra cui si annoverano numerosi documenti in cinese, costituisce, a prescindere dalle lettere di Teodorico Pedrini che qui si pubblicano, un’enorme e interessantissima miniera di informazioni e documenti per tutti gli studiosi che si occupano della Missione di Cina del XVIII secolo.

Le lettere di Pedrini conservate in questo fondo sono state fotografate (presumibilmente dopo il loro rientro in Italia) per conto dell’Archivio della Maison Mere di Parigi, in rue de Sevres, che ne conserva quindi una copia fotografica in bianco e nero di non grande qualità, e grazie a questo lavoro fu possibile la loro elencazione ad opera di Combaluzier (Theodoric Pedrini Le Missionaire cit.). Tale elenco, benchè contenente alcuni errori che vengono di volta in volta evidenziati, ha rappresentato comunque il primo prezioso strumento di ricerca.

La collocazione dei documenti trascritti è indicata nell’elenco che segue dal numero del faldone, seguito dal numero del manoscritto o fascicolo in esso contenuto, e dal numero del documento, quasi sempre con foliazione autonoma (ad es. 14-2-76: faldone n. 14, manoscritto n. 2, documento n. 76, f. 1r).

Si riporta qui il repertorio delle lettere di Teodorico Pedrini presenti nell’Archivio della Casa Generalizia dell’Ordine dei Frati Minori di Roma, Fondo Missione di Hankow (ACGOFM, MH), con luogo e data, destinatario, abbreviazione della collocazione e trascrizione dell’incipit

 

 

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