Teodorico Pedrini C.M.
Fermo 30.6.1671
Beijing 10.12.1746

 

 

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Teodorico Pedrini

SON MANDATO À CINA, À CINA VADO

Lettere dalla Missione 1702-1744

a cura di
Fabio G. Galeffi e Gabriele Tarsetti
Prefazione di Francesco D’Arelli

Ediz. QUODLIBET 

 

 

L’epistolario lazzarista

Questo epistolario costituisce per numero e contenuto un vero e proprio corpus a sè stante ed è l’unico che, in base alle ricerche sinora svolte, contiene lettere destinate ai familiari.

Di questo insieme fanno parte, oltre ad alcune lettere ai superiori della Missione, anche molte lettere indirizzate a componenti della famiglia, il padre Giovanni Francesco e la madre Nicolosa, il fratello Eraclito, il cognato Gaetano Buratti, l’amico Giovanni Battista Spinucci, ormai suocero della nipote Beatrice, che coprono cronologicamente quasi tutta la vita di Pedrini al di fuori dell’Italia, dal 1702 al 1744.

Presso il Collegio Leoniano sono confluiti infatti i materiali archivistici dei Collegi chiusi o cessati, in particolare i documenti del Collegio di Monte Citorio (espropriato dallo stato italiano sul finire dell’Ottocento ed effettivamente lasciato intorno al 1910: l’area della chiesa di Monte Citorio corrisponde all’attuale Auletta del Parlamento); ve ne è prova, ad esempio, nella lettera da Saint-Malo del 1703, che nei Memoires de la Congregation de la Mission editi a Parigi nel 1911 viene indicata come facente parte dell’Archivio della Casa della Missione di Monte Citorio (si tenga conto che i Memoires del 1911 riprendono il contenuto dell’edizione del 1865, per cui alcuni argomenti potrebbero essere stati ripresi senza aggiornamento).

E' inoltre molto interessante notare che tra le lettere autografe di Pedrini ci sia la corrispondenza indirizzata ai familiari a Fermo, o a Monte San Martino, dove risiedeva il cognato Gaetano Buratti con sua sorella Teresa Pedrini. Si può supporre che i destinatari delle missive, o i loro eredi o forse lo stesso fratello Eraclito, abbiano consegnato le lettere ai superiori della Casa della Missione di Fermo, costituita nel 1704 e attiva almeno fino al 1933, e che da tale Archivio siano poi confluite in quello di Roma.

La Congregazione della Missione aveva infatti aperto una Casa a Fermo nel 1704, per iniziativa dell’arcivescovo, il cardinale Baldassarre Cenci (cfr. anche F.G. Galeffi, G. Tarsetti, I Lazzaristi a Fermo e Teodorico Pedrini cit.). Pedrini non vide mai questa Casa, essendo partito per la Francia e quindi per la Cina, nel gennaio 1702. L’edificio della Congregazione è ancora esistente in via Brunforte, attuale sede dell’Università Politecnica delle Marche. La Casa della Missione di Fermo subì diverse chiusure (1798 e 1810) e riaperture (1799 e 1817), in seguito alle occupazioni francesi, ma proseguì nelle sue funzioni sino al 1866, quando per le demaniazioni dei beni ecclesiastici, fu incamerata dallo stato italiano. L’edificio è stato poi adibito a ospedale, quindi a brefotrofio, divenendo sede dell’Opera Pia Santa Maria della Carità. Dopo qualche tempo i Lazzaristi si spostarono in un edificio nell’attuale via Battirelli, sul lato monte verso via Don Minzoni, vicino alla chiesa degli Angeli Custodi. Sino ai primi del Novecento è attestata la presenza a Fermo di Lazzaristi, poichè Cicconi (cfr. Teodorico Pedrini, Lazarista fermano a Pechino cit.) riferisce di un colloquio con il signor Uttini, che fu superiore a Fermo fino al 1920 (cfr. Cenni storici su la Congregazione della Missione in Italia, 1642-1925, Collegio Alberoni, Piacenza 1925, p. 161). Le ultime annotazioni amministrative del giornale mastro di Fermo (conservato in ACMR) sono della primavera del 1933.

Secondo Duvigneau (Teodorico Pedrini, prete della missione cit., p. 54) l’Archivio della Casa della Missione di Fermo sembrerebbe ancora autonomo nel 1937 o in epoca immediatamente precedente il suo libro. Sempre secondo lo studioso francese, la raccolta delle lettere è opera del signor Casoni, archivista del Collegio Leoniano, il quale dei documenti pedriniani fece un volume a parte riordinando, a tempo suo, l’Archivio.

Nella presente sezione vengono raccolte tutte le lettere di Pedrini rinvenute presso l’Archivio del Collegio Leoniano, comprese quelle del volume segnato “Cina III” probabilmente ignoto al Duvigneau, e la lettera a Filippo Antonio Gualterio del 20 ottobre 1727, già conservata in copia di altra mano presso il Collegio Alberoni di Piacenza (secondo quanto riportato anche da Combaluzier nel 1957), e in tempi recenti riunita al nucleo principale presso il Collegio Leoniano.

Viene altresì aggiunta alla fine una lettera di Giuseppe Cerù a Gaetano Buratti del 5 dicembre 1748, quindi pochi mesi dopo che era giunta in Italia la notizia della morte di Pedrini, per il suo prezioso contenuto relativo agli ultimi anni di vita del missionario, in cui Cerù si premura di tutelarne la memoria, il buon nome e la coerenza nel tempo, anche nei confronti dei familiari di Fermo.

Il materiale sulle missioni cinesi, presso l’Archivio, che viene indicato con la sigla ACMR (Archivio della Congregazione della Missione di Roma presso il Collegio Leoniano, sede della Provincia Romana), è organizzato nel modo che segue:

- volume di lettere e materiale denominato “Cina I”;
- volume di lettere e materiale denominato “Cina II;
- volume di lettere e materiale denominato “Cina III;
- volume di lettere e materiale denominato “Missioni Straniere” (in sigla MS);

Le lettere di Pedrini ai seminaristi del 1702 e di Lima 1705 sono contenute in cartelle separate.

Su Pedrini vi sono inoltre due manoscritti, anonimi, di cui uno con una lettera di trasmissione del 1845 a firma dell’archivista dell’epoca padre Casoni:

- Notizie sul Signor Teodorico Pedrini (manoscritto a parte);
- Memorie del Signor Teodorico Pedrini (manoscritto a parte).

Si riporta qui il repertorio delle lettere di Teodorico Pedrini presenti nell’Archivio della Congregazione della Missione di Roma (ACMR), con luogo e data, destinatario, abbreviazione della collocazione e trascrizione dell’incipit:

 

 

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