Teodorico Pedrini C.M.
Fermo 30.6.1671
Beijing 10.12.1746

La controversia dei Riti Cinesi
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Quella denominata Controversia dei Riti Cinesi fu una difficile e delicata polemica dottrinale che attraversò la Chiesa cattolica tra Seicento e Settecento.

La discussione era nata intorno al criterio, adottato dall’inizio della missione in Cina da Matteo Ricci, di tolleranza nei confronti di alcune pratiche di derivazione confuciana per i cinesi convertiti al cristianesimo. Si trattava dei rituali di culto degli antenati (attraverso le  cosiddette "tavolette dei defunti"), in uso in Cina da secoli, dei riti legati ai cicli stagionali (riti equinoziali), e del nome con cui definire il Dio dei cristiani (“Tiān-zhu”, Signore del Cielo, “Shangdi”, Signore supremo, o “Tiān”, Cielo).

I Gesuiti, la prima e maggiore congregazione cattolica presente in Cina, sulla scia di Ricci, erano disponibili a consentire queste pratiche ai cinesi divenuti cristiani e a permettere l’uso dei tre nomi per definire il Dio cristiano. A partire dalla metà del ‘600 gli ordini predicatori prima ed i missionari di Propaganda poi, tra cui i Lazzaristi, sostennero una maggiore osservanza, pretendendo che si adottasse il solo nome “Tiān-zhu” per il Dio cristiano e non ammettendo i rituali di omaggio ai defunti nelle modalità tipiche della civiltà cinese, nè la partecipazione ai riti stagionali di derivazione confuciana.

La Santa Sede fu investita diverse volte del problema e prese diverse decisioni nel corso del tempo: ad un primo decreto contrario del 1645, seguì un decreto tollerante del 1656. Nel 1693 il Vicario Apostolico del Fujian Charles Maigrot emanò una direttiva molto precisa e nettamente proibitiva di queste pratiche; fino a che Papa Clemente XI, con tre successivi atti (le Costituzioni Apostoliche del 1704 e del 1710, e la bolla Ex Illa Die del 1715) dichiarò la inammissibilità dei cosiddetti “Riti Cinesi” e impose a tutti i missionari di proibirli. La parola fine sulla discussione fu quindi posta da Benedetto XIV nel 1742 con la Bolla Ex Quo Singulari.

Nel secolo seguente il cristianesimo visse un periodo buio di persecuzione: nel 1811 fu distrutta la chiesa di Xitang fondata da Pedrini, e nel 1900 vi fu la rivolta dei Boxers contro i religiosi occidentali, che determinò una nuova distruzione della chiesa di Pedrini.

Nel 1935 la Santa Sede riprese in mano il problema e avviò una consultazione tra i missionari in Cina e le autorità civili cinesi, fino che nel 1939 non emanò una nuova Costituzione Apostolica, il Plane Compertum, con cui rivide in parte le sue decisioni, verso una sostanziale tolleranza verso le pratiche religiose cinesi, ed abolì il giuramento di fedeltà imposto dalla Ex Quo. La ripresa del dialogo tra la Chiesa e il governo cinese è cronaca di questi giorni.

  http://it.wikipedia.org/wiki/Questione_dei_riti_cinesi

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